Paolo Ciavarro contro il padre Massimo che non vuole fargli fare televisione

[banner]paolo-ciavarro“Anche se soddisfatto dell’avventura che abbiamo condiviso, ora temi che io possa trascurare o addirittura lasciare gli studi universitari in Economia per dedicarmi allo spettacolo. Da quando siamo di nuovo a casa, mi ripeti che non devo farmi coinvolgere da questo ambiente e da questo lavoro, che tu consideri troppo precario”. E’ scoppiata una piccola guerra in casa Ciavarro dopo Pechino Express, benchè infatti Massimo, il papà, voglia che il figlio finisca l’università, il mondo dello spettacolo sembra aver affascinato molto il giovane Paolo: “La popolarità che hai contribuito a farmi avere – ha scritto in una lettera a “DiPiù” – partecipando con me al programma televisivo, mi sta gratificando e che se in futuro dovessero arrivarmi altre proposte lavorative in questo senso le prenderò in considerazione. Questo non significa che nei miei progetti non ci sia più la laurea, continuerò a fare esami e a studiare con profitto, ma non voglio escludere niente. Insomma, papà, io non ti capisco, prima mi fai conoscere qualcosa di divertente e appassionante come il mondo della TV, compreso il successo, e poi in qualche modo me lo vieti?”.

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L’accoglienza è stata calorosa (“Ma poi, quando siamo tornati in Italia e ho visto l’accoglienza del pubblico, e ho letto anche i tanti messaggi di ammirazione su Internet, soprattutto da parte delle ragazze, ho iniziato a sentire dentro di me la voglia di proseguire in questo percorso. Certo, non so come né quando, è presto per dirlo (…) Ora mi stanno invitando in molti programmi come opinionista, spesso in coppia con te, papà“) e ha un sogno che vorrebbe realizzare: “Non so se sono in grado di fare l’attore, come te e la mamma, anche se non nego che mi piacerebbe partecipare a qualche serie TV, ma nella mia testa c’è un progetto più concreto e probabilmente più adatto a me: condurre un programma di viaggi, magari insieme con te. Forse tanti dei miei sogni o desideri non si realizzeranno mai, ma perché devo rinunciarci ancora prima di tentare?“.

fonte c2.iobbloggo.com