Paola Caruso svela l’incredibile trauma occorso a suo figlio che l’ha costretto a operarsi e alla fisioterapia.

Vi raccontiamo adesso quanto accaduto a Paola Caruso che nello scorso inverno era andata in vacanza con il figlio a Sharm el Sheick . Il figlio aveva preso l’influenza e come precedentemente raccontato da lei aveva preso l’influenza . A quel punto la Bonas di Avanti un altro aveva contattato un dottore locale che gli aveva consigliato delle punturine di un farmarco, ma che evidentemente era tossico , infatti al figlio è stata diagnostica una paresi del nervo sciatico che l’ha costretto ad una operazione non semplice, ma che per fortuna è andato tutto bene.

Racconta Paola Caruso a Verissimo da Silvia Toffanin

Ho il cuore lacerato da quasi un anno. Operarlo era l’unica speranza
per farlo camminare di nuovo. Era cruciale, fondamentale, questo
intervento. Per una mamma, sei ore di intervento ad un bambino così
piccolo…non sai come va, cosa può succedere. Ti addormentano un
figlio con l’anestesia totale…Pensi mille cose. Quindi avevo anche
paura di farlo operare. Dicevo: “Per un puntura – che la fanno al giorno
milioni di persone nel mondo – guarda cosa mi è successo”. Chissà cosa
può succedere in un intervento di sei ore, avevo paura ad affrontare
questo intervento. Ero terrorizzata. Non sapevo fino all’ultimo se farlo
o non farlo.

E continua sempre nel suo racconto a Verissimo che

Alla fine, anche i dottori mi hanno detto: “Signora, lo deve fare, non
può per una sua paura non dare una possibilità a suo figlio”. Mi sono
data forza e ho superato anche questa paura. A lui ho mentito, una
menzogna bianca. Gli ho detto: “non sentirai niente, la mamma è con
te. Quando ti sveglierai non avrai più il tutore”. Ho dovuto mentire, gli
ho dovuto dare la forza per affrontare l’intervento. Non auguro a
nessuna mamma e a nessun bambino quello che ha passato mio figlio.
Penso che nessun adulto avrebbe sopportato il decorso di un
intervento che è stato importante per un bambino di quattro anni. Era
tutto ingessato, per 45 giorni. Questo tipo di intervento solo i bambini
lo riescono a sopportare perché loro hanno una forza che noi adulti
non abbiamo più.

Ovviamente Paolo Caruso era molto spaventata da tutto quello che gli stava succedendo infatti racconta che

Quando me l’anno ridato non capivo niente. Quando lui ha aperto gli
occhi ho ricominciato a respirare. Quello che doveva essere fatto per
liberare il nervo è stato fatto. Lì, dove era stata fatta l’iniezione nel
nervo, si era creato un taglio quindi non passavano più le terminazioni
nervose perché questa cicatrice occludeva il flusso. E’ un’operazione
che in Italia non si faceva da vent’anni perché in Italia sono vietate le
intramuscolo ai bambini perché essendo piccoli, è tutto vicino e c’era il
rischio che potevano succedere queste cose. Ho avuto la fortuna di
trovare un medico in grado di fare un’operazione di questo tipo.

L’operazione è quindi riuscita, ma adesso il figlio deve affrontare la fisioterapia infatti dice sempre la ex soubrette di avanti un altro che

Michele ora passa le giornate a fare fisioterapia, non ci siamo mai
fermati per avere il massimo risultato e cercare di guarire il prima
possibile da questa patologia che ci siamo trovati addosso. Il dottore
mi ha detto che sperava di trovare una situazione migliore. Quindi
pensa io come sto…dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto ancora non
basta. lo non so più che cosa fare. E’ come se dobbiamo fare sempre di
più, che Dio aiuti questo bambino. lo mi sento impotente ed è la cosa
più brutta per una madre. Anche perché adesso lui capisce di più. Da
questa estate ha iniziato a dirmi serio: “mamma, io non ce la faccio più,
voglio spaccarlo questo tutore”. E urla…vedere mio figlio che soffre
così mi devasta. Con lui sono calmissima ma dentro…vivo con il senso
di colpa.